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E.W.A (ECOlogical WAVE for ART)

Finalmente una soluzione moderna ad un problema antico.
Lumart vi offre in esclusiva il rivoluzionario sistema di disinfestazione E.W.A (ECOlogical WAVE for ART), la nuova tecnologia a microonde, rapida, economica, ecologica e garantita. Efficace al 100% su insetti, larve, acari e muffe.
Il trattamento ideale per manufatti in legno, libri antichi, arazzi, tappeti, materassi, divani e molto altro.

Come funziona il sistema E.W.A

Il sistema di disinfestazione E.W.A si basa sul principio dell’innalzamento della temperatura su un corpo contenente acqua sottoposto ad un campo elettromagnetico ad alta frequenza (microonde).
Il calore generato porta ad ipertermia e quindi alla morte dell’infestante nel giro di pochi minuti senza recare danno al bene sottoposto al processo, in quanto le temperature raggiunte non superano mai i 60-65°.
La durata del trattamento varia da pochi minuti fino ad un massimo di 40-50 minuti, e comunque strettamente dipendente dal volume dell’oggetto e dal tipo di materiale che si vuole trattare.

I vantaggi dell’utilizzo di questo sistema sono svariati:

  • Efficacia del trattamento pari al 100%
  • Nessun utilizzo di gas tossici
  • Rapidità
  • Nessuna persistenza del campo elettromagnetico dopo il trattamento
  • Ecologico, con nessun danno per l’ambiente e per chi lo utilizza

Accorgimenti post-trattamento

Essendo questo tipo di trattamento basato sulle microonde, una volta terminato il processo nella camera schermata l’oggetto disinfestato deve essere salvaguardato da nuovi attacchi di insetti. È quindi da evitare il riposizionamento assieme ad altri non sicuramente privi di agenti infestanti, o in locali umidi e con favorevoli condizioni alla proliferazione di insetti.

Il nostro personale è a vostra disposizione per eventuali consigli sui sistemi di prevenzione e manutenzione dell’oggetto da preservare.

I parassiti del legno

(di A.Gambetta, Istituto per la ricerca sul legno - CNR)

Molti ordini di insetti sono rappresentati nella fauna lignivora:

  • COLEOTTERI: Anobidi, Bostrichidi, Cerambicidi, Lyctidi, Platipodidi, Scolitidi e Curculionidi.
  • ISOTTERI: Rinotermitidi e Caulotermitidi.
  • LEPIDOTTERI: Cossidi.
  • IMENOTTERI: Siricidi, Formicidi.

Gli insetti xilofagi, fatta eccezione per le termiti e le formiche, durante il loro ciclo vitale subiscono una metamorfosi completa. Dall’uovo fuoriesce la larva che, dopo un periodo più o meno lungo di vita a seconda della specie, si accresce all’interno del legno, si trasforma in pupa e successivamente in adulto o insetto perfetto. Il foro di uscita, detto foro di sfarfallamento, è praticato dalla larva sulla superficie del legno.

Trattamento Antitarlo - Lumart (1)

Gli insetti xilofagi, fatta eccezione per le termiti e le formiche, durante il loro ciclo vitale subiscono una metamorfosi completa. Dall’uovo fuoriesce la larva che, dopo un periodo più o meno lungo di vita a seconda della specie, si accresce all’interno del legno, si trasforma in pupa e successivamente in adulto o insetto perfetto. Il foro di uscita, detto foro di sfarfallamento, è praticato dalla larva sulla superficie del legno.

Gli insetti scavano all’interno del legno delle gallerie più o meno lunghe che deprezzano il legno stesso, sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista della resistenza meccanica. Il danno subito dal legno è, in generale, causato dalle larve che penetrano per procurarsi il nutrimento. In alcuni casi anche gli insetti adulti prendono parte attiva nella distruzione del legno (Scolitidi, Platipodidi).

Gli insetti più diffusi e dannosi per il legno stagionato (nei manufatti e negli oggetti di antiquariato) appartengono alle famiglie degli Anobidi, Cerambicidi, Rinotermitidi (termiti).

Lictidi e Bostrichidi

Gli insetti appartenenti a queste due famiglie causano al legno un danno simile: le larve scavano gallerie che sono stipate di un rosume molto sottile (come farina) e nei forti attacchi distruggono completamente il legno riducendolo ad un ammasso di rosume pulverulento.
Attaccano l’alburno delle latifoglie in special modo di origine tropicale, contenente un adeguato contenuto in amido; nel caso di legname a durame non differenziato l’attacco può interessare tutta la sezione del tronco.

I Lictidi attaccano esclusivamente legno di latifoglia che, oltre ad un adeguato contenuto in amido, abbia vasi di diametro superiore a 0,07 mm ed una umidità compresa tra 8% e 30%.
Fra le varie specie di Lictidi le più diffuse in Italia sono il Lyctus linearis ed il L. brunneus.
Il L. linearis è una specie europea, mentre il L. Brunneus è di origine tropicale, ma si è acclimatato in tutto il mondo tanto da diventare la specie più diffusa. Sono insetti di piccole dimensioni (3 – 5 mm), di colore da rosso bruno a nero. La femmina depone le uova nell’interno dei vasi del legno e per questa ragione vengono attaccate solamente le latifoglie a vasi grandi. Le larve scavano gallerie nel legno attraverso le quali si nutrono del contenuto di riserva delle cellule, cioè principalmente dell’amido. Dopo un periodo che varia da 1 a 2 anni, a seconda delle condizioni ambientali, la larva si porta vicino alla superficie del legno e si trasforma in pupa; dopo un mese fuoriesce l’adulto attraverso un foro di circa 1,5 mm di diametro.
L’attacco avviene sia sui segati che sui manufatti. Nei primi stadi di attacco è difficile scoprire una infestazione da Lyctus, in quanto le larve scavano le loro gallerie nell’interno del legno e l’attacco è evidenziato soltanto al momento dello sfarfallamento degli insetti dalla presenza di mucchietti di segatura molto sottile e dai fori di sfarfallamento sulla superficie.
Questo insetto è particolarmente pericoloso, dato il suo ciclo biologico relativamente breve e la sua capacità di svilupparsi su legno stagionato. Può deporre le uova sul legno dal quale è sfarfallato e su altro materiale ligneo sano aumentando così il danno e la diffusione.
Fra i legni indigeni le specie più facilmente attaccabili sono: quercia, acero, noce, frassino, castagno, olmo e robinia. Non vengono invece attaccati ciliegio, faggio, ontano, pioppo, salice, tiglio, melo e pero.

I Bostrichidi attaccano i legni di latifoglia con elevato contenuto in amido, si insediano su legno piuttosto umido, sia in foresta sia nei depositi, e proseguono la loro attività su legno stagionato. Hanno dimensioni molto variabili a seconda della specie, da 2 mm a 3 cm, ne consegue che le gallerie fatte dalle larve variano notevolmente in diametro. La femmina depone le uova sulla superficie del legno o in gallerie da esse scavate che sono prive di rosume; le larve scavano gallerie individuali, che nei primi stadi di attacco corrono parallelamente alle fibre del legno e che sono piene di rosume sottile e compresso.
Il danno da esso causato è simile a quello dei Lictidi. I Bostrichidi causano danni ingenti nei paesi tropicali, ma nel nostro clima sono meno pericolosi dei Lictidi ed i danni maggiori si hanno su legname di importazione.

Insetti che si insediano nel legno messo in opera (stagionato)

Gli Anobidi sono gli insetti che più comunemente si riscontrano nelle travi, nelle suppellettili di Chiese e abitazioni, nelle opere d’arte raccolte nei Musei. Gli Anobidi sono rappresentati da Anobium punctatum, Nicobium hirtum, Oligomerus ptilinoides, Xestobium rufovillosum e Ptilinus pectinicornis.
Gli Anobidi sono insetti piccoli (2 – 9 mm), brunastri, di forma cilindrica, coperti da una fine pubescenza. Il pronoto è convesso e copre la testa, le elitre sono ornate da punteggiature più o meno profonde e allineate a seconda della specie. Le antenne hanno 11 articoli con clava terminale triarticolata. Fa eccezione lo Ptilinus pectinicornis che ha antenne serrate nella femmina e lungamente pettinate nel maschio.
Questi insetti attaccano sia il legno di latifoglia che di conifera e l’infestazione avviene di preferenza su legno in opera da un certo numero di anni. La femmina depone sulla superficie del legno, o in eventuali fessure e vecchi fori di sfarfallamento, le uova (da 40 a 60) che si schiudono dopo alcune settimane. La larva è biancastra, coperta di peli giallastri e di spinule rossastre, cirtosomatica, esapoda e provvista di apparato boccale molto resistente. Le larve neonate penetrano subito nell’interno del legno scavando un fitto intreccio di gallerie, e giunte a maturità si costruiscono vicino alla superficie del legno una cella pupale, dove si trasformano in insetti perfetti. Gli adulti fuoriescono attraverso un foro rotondeggiante che può avere dimensioni variabili da 1,5 a 3 mm, a seconda della specie.
Gli insetti sfarfallano da maggio a settembre. Il ciclo biologico varia da 2 a 6 anni a seconda della specie, delle condizioni climatiche e del tipo di legno.

Tra gli insetti sopra ricordati Nicobium hirtum è quello più dannoso e diffuso negli oggetti antichi in legno, ma non è facile osservarlo perché ha costumi notturni e durante il giorno rimane immobile. Attacca di preferenza il legno di latifoglia (faggio, noce, ontano, pioppo) ma lo si può trovare anche su legno di conifera (pino e abete). È un insetto dannoso anche nelle librerie e negli archivi in quanto le larve distruggono la carta.
Anobium punctatum attacca il legno di conifera (abete, pino) e di latifoglia (pioppo, noce, acero, tiglio, pero e melo). Di solito si trova in legni molto vecchi, qualche volta insieme a Nicobium hirtum.
Oligomerus ptilinoides è molto comune nei manufatti in legno dei musei. Oltre che negli oggetti d’arte viene riscontrato spesso nel legno delle bacheche (faggio, noce) e delle suppellettili in genere.
Xestobium rufovillosum viene reperito solamente in pochi casi quando il materiale è rimasto per un certo periodo di tempo in ambienti umidi che hanno favorito un attacco fungino nel legno.
Ptilinus pectinicornis arreca danni a manufatti in legno di faggio, acero, pioppo e ontano.

I danni causati da questi insetti possono essere molto gravi, poiché le larve scavano nell’interno del legno gallerie tortuose piene di rosume, che si intersecano fra loro in un fitto intreccio fino a togliere, nei forti attacchi, ogni resistenza meccanica al legno. Purtroppo molto spesso accade che ci si accorga della presenza dell’insetto soltanto quando l’attacco è già avanzato. Infatti, poiché le larve scavano le gallerie all’interno del legno lasciando intatto un leggero strato superficiale, nulla appare all’esterno fino al momento in cui le larve si trasformano in insetto perfetto. I primi sintomi dell’attacco si hanno quindi soltanto dopo il primo sfarfallamento degli adulti, per la presenza dei fori di sfarfallamento sulla superficie del legno. Tuttavia anche allora non si può avere una valutazione esatta dell’entità del danno, in quanto diversi adulti possono fuoriuscire dallo stesso foro ma la presenza di pochi fori sulla superficie del legno non è sempre in relazione con un attacco di lieve entità. Infatti, se si asporta lo strato superficiale del legno si può notare molto spesso il fitto intreccio di gallerie negli strati sottostanti.

Cerambicidi

Sono insetti di media grandezza (1 – 2 cm) caratterizzati da lunghe antenne che possono qualche volta superare anche la lunghezza dell’insetto stesso.
Tra i Cerambicidi che danneggiano il legno sono da ricordare Hylotrupes bajulus, Hesperophanes cinereus e Stromatium fulvum.
Hylotrupes bajulus, detto comunemente Capricorno delle case, attacca le conifere, si insedia su legni stagionati che nella maggior parte dei casi sono travi di tetti. L’insetto ha dimensioni di 1 – 2 cm, di colore bruno-nerastro con una pubescenza grigia formante una piccola macchia sulle elitre. La femmina depone le uova sulla superficie del legno o nelle fessure, in numero molto elevato. Le larve appena nate iniziano subito a scavare gallerie che si addentrano sempre più nell’interno del legno fino a giungere al durame che di solito non viene attaccato.
I danni provocati da questi insetti sono notevoli. Il ciclo biologico è molto lungo, da un minimo di 4 anni ad un massimo di 8, durante il quale le larve continuano a scavare gallerie nell’interno dello stesso pezzo di legno. I primi sintomi dell’infestazione si hanno quando sul legno appaiono i fori di sfarfallamento, ma dal numero dei fori non si può dedurre la gravità di un attacco, infatti, attraverso uno stesso foro possono fuoriuscire più adulti.
In caso di forte attacco si può giungere al punto che il legno viene trasformato in un ammasso di rosume.
Hesperophanes cinereus attacca il legno di latifoglia (quercia, castagno, faggio, noce, ecc.).
L’insetto ha dimensioni di 1 – 2,5 cm, di colore bruno uniformemente coperto di una peluria grigia. Ha un ciclo biologico di 2 – 3 anni ed i danni che provoca al legno sono simili a quelli già descritti per il Capricorno delle case.
Viene reperito sia in strutture lignee che nelle suppellettili.
Stromatium fulvum attacca sia legno di latifoglia che di conifera. L’insetto ha dimensioni 1,5 – 2,5 cm, di colore giallo bruno, coperto da una sottile pubescenza. Viene reperito con minore frequenza dei due Cerambicidi sopra menzionati e si riscontra principalmente nelle suppellettili.

Curculionidi

Sono insetti di piccole dimensioni di colore bruno, caratterizzati da un lungo rostro sul quale sono inserite le antenne.
Fra i Curculionidi xilofagi, in Italia è presente il Pentarthrum huttoni.
Adulti e larve scavano gallerie lungo le fibre del legno. L’attacco da Pentarthrum huttoni può essere distinto da quello degli Anobidi dal diametro più piccolo delle gallerie, dai fori di sfarfallamento ovali e dalla forma degli escrementi che è più rotondeggiante.
Attacca sia legno di latifoglia che di conifera ed è comune su legno precedentemente attaccato da funghi.

Rinotermitidi e Calotermitidi (Termiti)

Le Termiti vivono in comunità molto numerose suddivise in tre caste: operaie, soldati e riproduttori. Il ciclo biologico comprende tre stadi: uovo, ninfa e adulto. Le operaie sono sterili, attere, di colore biancastro, si occupano di tutte le attività relative al funzionamento della colonia. I soldati sono simili alle operaie, ma hanno il capo e le mandibole più sviluppati e fortemente sclerotizzati, devono difendere la colonia dai predatori, in particolare dalle formiche. I riproduttori sono di dimensioni maggiori, di colore da giallo-bruno a nero, hanno due paia di ali trasparenti di uguale lunghezza. I riproduttori sono responsabili soltanto della riproduzione ed in una comunità, pur essendovi numerosi riproduttori potenziali, soltanto una coppia, re e regina, sono normalmente riproduttori attivi. Se la regina muore ne subentra subito un’altra.

Due specie di termiti sono presenti in Italia: Reticulitermes lucifugus (provoca i maggiori danni al legno in opera) e Calotermes flavicollis.
Reticulitermes lucifugus sono termiti sotterranee e abbisognano di un’elevata umidità per cui hanno il loro nido nel terreno. Per raggiungere il legname nelle vicinanze costruiscono tunnel con terra e frammenti di legno sulla superficie di qualsiasi materiale che si trovi tra il nido e la fonte di nutrimento. I tunnel proteggono le termiti dalla luce e dall’aria e mantengono il contatto con il terreno umido. Distruggono il legno facendo delle gallerie caratteristiche, parallele alla direzione delle fibre, tappezzate da escrementi e terra lasciando la superficie del legno completamente integra, per cui è difficile riconoscere un attacco da Reticulitermes lucifugus con un esame superficiale. Un attacco da Reticulitermes lucifugus può essere riconosciuto dopo aver asportato lo strato superficiale del legno e dai tunnel in superficie presenti nelle zone circostanti.
Calotermes flavicollis, note anche come “termiti del legno secco”, hanno il nido nell’interno del legno e la colonia non raggiunge mai grandi proporzioni.
Attaccano il legno scavando gallerie che si differenziano da quelle del Reticulitermes lucifugus per non essere tappezzate da terra ed escrementi e per svilupparsi lungo la cerchia degli anelli di accrescimento. Calotermes flavicollis mantiene sgombre le gallerie espellendo gli escrementi attraverso piccole aperture che fora attraverso la superficie del legno. Gli escrementi hanno una forma caratteristica, sono cilindrici con 4 – 6 scanalature longitudinali.
L’attacco da Calotermes flavicollis può essere individuato dalla presenza degli escrementi che si accumulano sulla superficie sottostante il legno attaccato.

Le termiti attaccano sia legno di conifera che di latifoglia. I danni maggiori si riscontrano nelle strutture lignee di chiese e vecchi edifici, e nelle biblioteche.

Un insetto, che non è xilofago ma che arreca danni alle vecchie travi, è Xilocopa violacea. È un afide solitario, di notevoli dimensioni (2 – 3 cm), di colore nero lucente con riflessi viola e ali blu viola. La femmina scava in vecchie travi una galleria longitudinale, che divide in cellette con rosume impastato e indurito, dove depone un uovo e miele.
L’attacco è facilmente riconoscibile dai grandi fori (circa 1,5 cm), perfettamente circolari, che si notano sulla superficie del legno.

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